Barcolana Amerigo Vespucci

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Bel tempo 27 gradi l’Amerigo Vespucci a Trieste non mi resta che chiedere un pomeriggio di ferie nonostante il grosso appalto di lavoro sia enorme…
Ore 13.30 appuntamento con Sandro san Zorz caffè a Sistiana. Poi una mezzora di coda ma meritava che dire un gioiello della marina Italiana

https://it.wikipedia.org/wiki/Amerigo_Vespucci_(A_5312)
La decisione di costruire l’Amerigo Vespucci venne assunta nel 1925, per sostituire l’omonima nave scuola della classe Flavio Gioia, un incrociatore a motore e a vela, ormai prossimo alla radiazione, che fu posto in disarmo nel 1928[3] e ormeggiato nel porto di Venezia per essere adibito ad asilo infantile, riservato agli orfani dei marinai.

Il Vespucci fu progettato insieme al gemello Cristoforo Colombo (sebbene di dimensioni leggermente diverse) nel 1930 dall’ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio navale e direttore dei Regi cantieri navali di Castellammare di Stabia, riprendendo i progetti del veliero Monarca, l’ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, poi ribattezzato Re Galantuomo quando fu requisito dalla Marina sarda dopo la conquista delle Due Sicilie e la conseguente nascita del Regno d’Italia. La Real Marina delle Due Sicilie era all’avanguardia tra gli Stati italiani preunitari e le sue navi, assieme a quelle sardo-piemontesi (per meglio dire liguri) costituirono il primo nucleo della flotta militare italiana, come ben si osserva nel Museo navale di La Spezia. I progetti ricopiati erano dell’ingegnere navale napoletano Sabatelli ed erano custoditi a Castellammare di Stabia insieme alle tecnologie necessarie alla costruzione di questa tipologia di imbarcazione. Il prototipo fu costruito interamente dal modellista navale ufficiale dei Cantieri Navali stabiesi Michele Filosa (anche maestro orafo).

La nave-scuola fu varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia. Partì completamente allestita il 2 luglio alla volta di Genova dove, il 15 ottobre 1931, ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito. Il suo compito fu quello di affiancare la Cristoforo Colombo nell’attività di addestramento, e venne inquadrata nella Divisione Navi Scuola insieme alla Colombo e ad un’altra nave minore, facendo varie crociere addestrative nel Mediterraneo e nell’Atlantico; al termine della seconda guerra mondiale, per l’effetto degli accordi internazionali, la Cristoforo Colombo dovette essere ceduta insieme ad altre unità all’URSS, quale risarcimento dei danni di guerra.

Dal 1946 al 1952 è stata l’unica nave scuola a vela della marina militare italiana fino all’entrata in servizio dell’Ebe, un brigantino goletta costruito nel 1921 ed acquistato dalla Marina Militare nel 1952. A partire dal 1955 è stata affiancata da un altro veliero acquistato dalla Francia e ribattezzato Palinuro. Attualmente l’Amerigo Vespucci è la più anziana nave della Marina Militare ancora in servizio.

Il motto della nave, ufficializzato nel 1978, è «Non chi comincia ma quel che persevera» ed esprime la sua vocazione alla formazione ed addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare. I precedenti motti sono stati: «Per la Patria e per il Re»; sostituito nel 1946 con «Saldi nella furia dei venti e degli eventi».

L’addestramento si svolge attraverso le campagne addestrative. Queste crociere d’istruzione, effettuate già 71 volte, avvengono con itinerari diversi; in particolare questa nave scuola si è recata in Nord Europa 37 volte, 20 in Mediterraneo, 4 in Atlantico Orientale, 7 in Nord America, 1 in Sud America e 1 circumnavigando il Globo.

Oltre all’addestramento in particolare nell’ultimo decennio, ha spesso avuto il compito di ambasciatore sul mare dell’arte, della cultura e dell’ingegneria italiana,[4] presentandosi in molti dei più importanti porti del mondo in particolari occasioni come ad Auckland (Nuova Zelanda) nell’ottobre 2002 in occasione della 31ª edizione dell’America’s Cup e più recentemente ad Atene nel 2004 per le Olimpiadi ed a Portsmouth nel 2005 per la commemorazione della battaglia di Trafalgar ove ha avuto un ruolo di primo piano.

È un veliero che mantiene vive le vecchie tradizioni. Le 26 vele sono ancora in tela olona, le cime sono tutte ancora di materiale vegetale, e tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano; ogni ordine a bordo viene impartito dal comandante, tramite il nostromo, con il fischietto; l’imbarco e lo sbarco di un ufficiale avviene con gli onori al barcarizzo (l’apertura del parapetto di una nave, attraverso la quale si accede al ponte dall’esterno, mediante una scala o una passerella) a seconda del grado dell’ospite.

Nel 2006, a 75 anni dall’entrata in servizio, ha ricevuto presso l’Arsenale militare marittimo della Spezia pesanti lavori di manutenzione con la sostituzione completa dell’albero di trinchetto per sopraggiunti limiti di usura, ricostruito fedelmente all’originale ricorrendo alle artigianali tecniche dell’epoca; la sostituzione di alcune lamiere a scafo richiodate da abili artigiani e la riconfigurazione del locale ausiliari con impianti di recente concezione.

In occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960 l’Amerigo Vespucci ha trasportato via mare la fiamma olimpica dal Pireo a Siracusa. Memorabile fu l’incontro nel Mediterraneo con la portaerei statunitense USS Independence, nel 1962, che lampeggiò con il segnalatore luminoso: «Chi siete?», a cui fu risposto: «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana». La nave statunitense ribatté: «Siete la più bella nave del mondo».[5]



Giornata estiva a Barcola ci sono ancora i bagnanti a prendere sole un po’ di foschia . Come detto bella nave non sono un esperto solo a vedere tutte quelle corde nodi e quei mega pali ero ipnotizzato al pensiero cosa devono fare quando c’è vento …. visto il gran caldo la coda una birra ci stà proseguiamo il tour ancora poche barche alcune di grosso calibro ci sono… Ripartiamo per la strada del Friuli molto panoramica proseguiamo per il vallone benzina a Miren poi merendina in osmiza ottima qualità prezzo !


arrivati
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cosa in attesa con mal di schiena e ginocchia ma si sopporta
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Noi tra i primi arrivati mezzora prima ma poi si è formata la coda
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che dire bella e basta ! Noi Italiani sappiamo fare anche cosse belle ..
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guardate quante corde sembra un arpa
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le marinarette
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sembra il muini campanaro
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qui sembra un organo di chiesa
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qui durante piccola intervista su radio rai …
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sul Carso comincia l’autunno
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finale in bellezza
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